Hamburger: una logica

Parole col cuore

Parole col cuore


Capita di essere sommersi da parole amare di chi vede solo nero nella propria vita buia e allora mastica lamentele, negatività, acidità, e ti sotterra di brontolamenti, sentenze, pianti e rimpianti. Appena però tu provi a dire mezza frase su ciò che ti riguarda, quelle stesse persone di colpo ci vedono benissimo per analizzare te e pretendono di darti lezioni, anzi ti compatiscono perché non vedi e non reagisci.
Gesù ci fa fare una visita oculistica: Come può un cieco guidare un altro cieco? Come puoi dire: Lascia che tolga la pagliuzza nel tuo occhio. Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e ci vedrai”.
Ci diciamo pacifisti, ma quante guerre causiamo nel nostro piccolo, quante battaglie inneschiamo, quante invasioni nella vita degli altri per assoggettarli a noi ferendoli nel cuore, uccidendo la loro serenità, distruggendo sentimenti, rapporti, sorrisi, reputazione, stima, o radendo al suolo idee, sogni, progetti, dialoghi.
Pensiamo all’hamburger. Ci vuole un pane morbido e fragrante. In ogni dialogo si inizia con il buono: “Mi sei piaciuto quando… Ti faccio i complimenti perché...”. Sentendosi apprezzati, si è più predisposti ad ascoltare tutto. Abituati a focalizzarci sul negativo, non cogliamo il bene che non solo va scovato, ma va poi usato come leva per intervenire su ciò che non va, distinguendo sempre tra l’errore e l'errante. Sono due dimensioni diverse: confonderle inquina i rapporti.
È la sostanza del panino, che va cucinata con cura e attenzione alla misura usata per ingredienti diversi. Ogni acidità rovina. La critica è costruttiva se diventa sinergia per aggiustare, sistemare, raddrizzare, rifare, ripartire. Ogni osservazione o correzione che rivolgo però mi interpella come parte in causa dell’errore o della mancanza: ho fatto e ho detto tutto quanto potevo e come dovevo? Sono sicuro di aver dato il meglio di me? Ho provveduto a garantire gli strumenti per capire e agire? Come sono messo io nell’offrire quello che sto pretendendo?
Un hamburger poi necessita del gusto in più delle salsine, della maionese dell’ironia o del check-up della simpatia da aggiungere con attenzione perché se si fa in qualche modo schizza e si fanno guai.
Infine si chiude con un’altra morbida profumata fetta di pane, che è sia il credere che c’è un bene che fa andare oltre, sia il dichiarare e il dimostrare di volerlo. E poi farlo.  
 

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